Ho avuto il privilegio di crescere in un tranquillo paesino di montagna dove i bambini la sera potevano sedersi sulla strada ancora calda per il sole e guardare un cielo blu scuro pienissimo di stelle. Amavo le notti stellate, ancora di più quando avevo la fortuna di vedere una stella cadente o delle lucciole. Oggi leggendo un articolo sul Monte Ainos e la sua iscrizione del registro IDSP (International Dark Site Park) mi sono resa conto che, per quanto cresciuta e in un posto totalmente diverso da quello in cui sono nata, sono ancora tra i pochi fortunati che in estate può ammirare incredibili notti stellate (ma anche pipistrelli, uccelli ed altre creature meravigliose che popolano la notte) semplicemente alzando gli occhi al cielo. Anche se in molti luoghi oggi non è più possibile vedere chiaramente le stelle e le costellazioni a casa dell’inquinamento luminoso, in tutto il mondo esistono parchi certificati dalla ONG International Dark-Sky Association che si impegnano a conservare e salvaguardare l'oscurità naturale del cielo e con essa a proteggere gli ambienti e le specie ad essa strettamente collegati.
Nel luglio del 1633 una strana storia, quasi una favola, fu registrata in un documento ufficiale dell'anagrafe comunale di Cefalonia. Il governatore veneziano Fantino Malipiero dichiarò che gli abitanti dell'isola erano terrorizzati da un drago mangiatore di uomini e pecore ed emise un ordine per uccidere la terribile bestia. Poiché molti avevano già fallito nella difficile impresa, fu offerta una ricompensa: chiunque fosse abbastanza coraggioso da uccidere il drago sarebbe stato ricompensato con gran parte della foresta ai piedi del Monte Ainos.