Certamente nei vostri viaggi in Grecia, ma anche più in generale nei Balcani, avranno attirato la vostra attenzione cuscini e tappeti composti da tessuti diversi che si intrecciano in una esplosione di colore.
Il kourelou (probabilmente dal latino cŏrĭum, che indica tuttavia una trama di pelli animali) è un robusto tappeto di stracci che le nonne usavano comporre con vecchi tessuti e poi utilizzavano sul pavimento o sul divano.
Il kourelou è un oggetto di natura povera, ricavato da pezzi di tessuto vecchio e usurato. Gli stracci evocano comunemente qualcosa di negativo o miserabile: basta pensare allo straccione che indossa abiti logori o a chi è talmente triste o provato fisicamente da sentirsi uno straccio. Nel campo di calcio si stracciano gli avversari e fare a pezzi qualcuno non significa certo fargli un favore.
È tuttavia incredibilmente positiva l'idea di recuperare qualcosa di usato per dargli nuova vita e di continuare a far vivere qualcosa che ci è appartenuto in una forma diversa. Sono inoltre numerosi gli artisti, gli artigiani e i musicisti che hanno rivalutato il kourelou come simbolo del patrimonio culturale greco, dimostrando quanto le tendenze contemporanee possano intrecciarsi alla tradizione dei Balcani meridionali e donarle nuovo splendore.
Il kourelou è luce, colori, vibrazioni. È artigianato di pregio e dalla forte identità locale che oggi si esprime anche in accessori e borse decorati con intrecci tradizionali e fabbricati con materiali locali.
È un pezzettino di Grecia autentica da regalare o tenere a casa con sé per ricordare anche da lontano non solo il blu, ma tutte le sfumature di un paese che non smetteremo mai di conoscere (e amare) abbastanza.
Fonte: sarantakos.wordpress.com
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