L'incredibile percorso dell'acqua fu scoperto nel 1963 da alcuni geomorfologi austriaci che aggiunsero un colorante viola all'acqua e ne seguirono il movimento, ritrovandolo circa 2 settimane dopo a ben 15 km di distanza, nel Lago di Melissani e successivamente nel villaggio di Karavomilos, sulla costa est dell'isola. Esistono numerose ipotesi scientifiche sulle origini di questo fenomeno ma nessuna per ora sembra fornire spiegazioni inconfutabili. Si ipotizza ad esempio che la costante discesa dell'acqua di mare nei katavothres sia determinata all'attività vulcanica sotterranea, che riscalda l'acqua. Poiché l'acqua calda ha un peso specifico inferiore e un volume maggiore dell'acqua fredda, risalirebbe in superficie e questo potrebbe spiegare la scomparsa. L'area di Argostoli non presenta tuttavia sorgenti termali, quindi le ragioni del movimento marino potrebbero essere diverse. Non serve però un'indiscutibile spiegazione scientifica per apprezzare questo luogo: come moltie altre località dell'isola (kounopetra ad esempio), anche i katavothres hanno il fascino di qualcosa di magico e realmente emozionante, il potere della natura.