Le danze tradizionali in Grecia sono ancora oggi numerosissime e molto diffuse, con varianti regionali, in tutto il paese. Alcune sono addirittura uscite dai confini nazionali con la diaspora ed hanno raggiunto ogni angolo del mondo, facendosi portavoce all’estero di una identità culturale e nazionale molto cara al popolo greco.
Il ballo in Grecia ha inoltre l’importante funzione sociale di riunire la comunità in occasione di feste e festività, diventando una attività di natura prevalentemente collettiva. Non è casuale che in molte danze popolari greche la disposizione dei danzatori sia per lo più a circolo, con i ballerini l’uno vicino all’altro. La musica che accompagna il ballo è inoltre spesso accompagnata dal canto, coinvolgendo quindi anche gli spettatori in questo momento di spettacolo condiviso.
Così come per il teatro popolare (maggiori informazioni in merito sono disponibili sul nostro blog, nell’articolo dedicato al burattino #Karagiozis), anche la danza ha avuto un ruolo attivo nella conservazione della cosiddetta “Grecità” nei periodi in cui più insistente è stata l’oppressione straniera e più sensibile la mancanza di libertà. La tradizione dei balli popolari si è infatti mantenuta e sviluppata in maniera più capillare proprio durante l’occupazione ottomana dal XV al XIX secolo e tramite la danza popolare nelle sue varie forme si è consolidata la protesta contro l’oppressione straniera. L’eroismo nella vita e il coraggio di fronte alla morte sono diventati i punti cruciali sia di molte canzoni popolari sia delle danze che le accompagnano e completano. Nella danza cretese Pendosalis ad esempio si commemora la rivolta dell’isola contro i turchi nel 1770 trasformando la storia in passi di danza: il quinto passo (a memoria di quella che fu la quinta rivolta contro l’oppressore) si moltiplica per 2 e si accompagna a 12 svolte in onore dei dodici capi della rivolta, in una vera e propria esaltazione della lotta militare e della virilità. Allo stesso modo, anche le danze kleftike hanno un carattere militaresco e venivano eseguite prima o dopo gli scontri con le truppe ottomane. Con il passare dei secoli, le danze folkloristiche si sono adattate alle evoluzioni della storia preservando intatta la loro funzione di coesione e solidità nazionale così come la loro prorompente matrice rivoluzionaria. Le già citate danze kleftike, ad esempio, venivano ballate anche dalla Resistenza durante l’occupazione tedesca negli anni 1941-1945, prima e dopo ogni azione di sabotaggio o di attacco a formazioni naziste. Drammaticamente, la Danza di Zàlongo era spesso praticata nei campi di concentramento tedeschi prima di ogni fucilazione di partigiani. Anche durante e dopo la guerra civile (1947-1951) la danza tradizionale e storica è stata praticata ed interpretata come un atto che rinforzava il credo politico, la saldezza della sopportazione e l’opposizione alla violenza politica pianificata. Il ballo tradizionale è quindi tanto amato in Grecia non solo per il suo potere di aggregazione in momenti di festa, ma anche e soprattutto perché fa parte integrante della memoria nazionale e ne costituisce un importante patrimonio culturale, perché è manifestazione di costume e mezzo di espressione creativo di fronte a situazioni contingenti di emergenza, di lotta e di resistenza.
Nell’attuale società greca, in cui le necessità sociali sono mutate ed esistono diverse realtà a cui far fronte, l’amore per la danza ha preso forme e concretizzazioni diverse ma non ha perso il suo vigore. Numerose associazioni locali e gruppi di ballo sono attivamente impegnati a mantenere vivo questo importante bagaglio culturale, tramandandolo alle nuove generazioni e mostrandolo con orgoglio in eventi di spettacolo dedicati spesso anche agli ospiti in visita al paese.
Anche a Cefalonia la danza tradizionale è ancora molto amata e praticata ed in qualche modo sembra rimandare al temperamento degli stessi abitanti dell’isola. Semplici, vivaci, divertenti, con una nota se vogliamo romantica, i balli di Cefalonia si distinguono per il loro brio e la loro capacità di esprimere la bellezza e il dinamismo della vita. Non vi resta che unirvi alle danze e lasciarvi trasportare dalla musica!
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