Gli antichi Greci credevano esistessero quattro forme primarie di amore: affetto familiare (storghì), amicizia (filìa), desiderio (eros) ed infine amore spirituale (agàpi). Perché in Grecia si utilizzano così tante parole per dire "amore"? Probabilmente per lo stesso motivo per il quale gli eschimesi hanno molte parole per definire il concetto di "bianco". Quanto più si ha attenzione e comprensione di un tema, tanto più ricco e articolato è il sistema descrittivo che abbiamo per lui. Più ampia è la gamma di termini che abbiamo a disposizione, più è ampio e caleidoscopico il nostro sguardo sul mondo.

Espandendo ancora di più la nostra visuale scopriremo che esistono altre forme di amore strettamente legate alla cultura greca: la passione per quello che facciamo (meraki), il desiderio di realizzare qualcosa (thélima) ed infine una forma di amore con cui tutti entriamo in contatto appena giunti in Grecia, l'ospitalità verso gli stranieri (xenìa). E se l'amore fosse un luogo? La topofilia (altro termine non a caso di origine greca) è l'attaccamento così profondo a un luogo, ai suoi colori e alla sua cultura da trasformare un posto speciale in una dimensione immaginaria. La casa che abbiamo abitato da bambini, la piazza in cui abbiamo conosciuto il nostro primo amore, la meta di un viaggio mai dimenticata. Secondo il geografo Yi-Fu Tuan, i luoghi hanno una loro personalità, un temperamento, un'anima. I Romani lo chiamavano "Genius Loci", lo spirito divino che abitava un luogo, ne condizionava l'umore, proteggeva e influenzava il comportamento di chiunque ci transitasse. Lo stesso spirito ancora oggi definisce l'identità di un luogo, modella la sua cultura, la sua arte e le relazioni sociali di chi lo abita, lascia un'impronta profonda in chi lo visita.

E se da un lato il turismo oggi investe sempre più su itinerari che propongono esperienze immersive per valorizzare le emozioni che un luogo può suscitare, a volte basta solo lasciarsi andare, permettere al proprio sguardo di vagare libero e sorprendersi, godere di ogni sapore, colore e profumo per innamorarsi perdutamente di un luogo. Potrei scommettere che molti di voi sanno di cosa stiamo parlando ed hanno fatto proprio di Cefalonia un luogo mentale in cui tornare semplicemente chiudendo gli occhi.