Secondo le autorità portuali greche, la rete ellenica dei fari si estende per 18.400 km lungo le coste nazionali con un totale di 1.297 fari a coprire il fabbisogno di un numero elevatissimo di isole, isolotti, baie e porti (fonte Grecian Delight).
A Cefalonia saranno oggi visitabili:
- Faro di Gero Gompos: costruito all’inizio del XX secolo durante il dominio inglese dell’isola, il faro si trova non troppo lontano da Lixouri, ad ovest di Cefalonia. Dagli scogli su cui è arroccato il faro è possibile godere di una vista illimitata sul mar Ionio ma anche sulla penisola del Paliki, una delle aree più belle ed incontaminate dell’isola. I ritrovamenti archeologici suggeriscono che su questo promontorio si trovasse un tempio dedicato a Poseidone e che questa parte dell’isola fosse un fondamentale punto di attracco per le navi che in antichità si muovevano nel Mediterraneo. Il faro ebbe un ruolo cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale e fu raso al suolo dai soldati tedeschi alla loro partenza dall’isola. Ricostruito nel 1947, è alto oggi 13 metri. In passato il faro apparteneva alla Marina Greca ed aveva accesso limitato ma attualmente funziona in modo automatizzato. In occasione della visita al faro suggeriamo un bagno in una delle suggestive spiagge della zona come Lepeda (particolarmente indicata per le famiglie con bambini), Xi Beach con la sua sabbia rossa oppure Kounopetra, la magica spiaggia della “pietra che si muove”. La spiaggia deve infatti il suo nome ad un largo scoglio dalla forma piatta che fino al 1953, anno in cui un terribile terremoto ha sconvolto gli equilibri dell'isola, era solito muoversi lungo la costa. Un mistero di grande interesse scientifico ed una storia affascinante che per sempre accompagnerà questa spiaggia.
- Faro veneziano di Fiskardo: nel villaggio di Fiskardo, all’estremità nord dell’isola, sono presenti due fari. Il più antico, costruito dai Veneziani nel XVI secolo, è una torre cilindrica che ricorda per forma un’antica colonna. L’area intorno al faro è delimitata da sassi ed ospita una vecchia casa per i guardiani che oggi è disabitata e in cattive condizioni. Dal promontorio si gode tuttavia di una vista panoramica sulla baia e sul pittoresco paesino. Il faro era molto importante per la Serenissima perché consentiva ad una piccola flotta di navi commerciali di trovare riparo nel piccolo porto del villaggio, principale punto commerciale per la regione dell’Erisos. Da Fiskardo partivano infatti grandi quantità di olio, vino ed uva verso Venezia. Nel XIX secolo, a poca distanza dal primo edificio e a sostituzione di quest’ultimo, è stato costruito un secondo faro di 14 metri; danneggiato dal terremoto del 1953, il nuovo faro fu quasi interamente ricostruito nel 1953. I fari sono oggi facilmente raggiungibili con una piacevole passeggiata di circa 30 minuti che parte dalla fine del porto di Fiskardo ed è adatta anche ai più piccoli. Il percorso consente di vedere anche le interessanti rovine di una basilica pre-cristiana del 6°-8° secolo. Una parte del sentiero è ombreggiata grazie alla fitta vegetazione mediterranea della zona.
Il faro di San Teodoro sulla strada di Fanari, tra Argostoli e Lassi, non è tra i fari greci che oggi aprono eccezionalmente al pubblico ma merita ovviamente di essere menzionato in chiusura di questo breve articolo in quanto icona indiscussa dell’isola. Il faro prende il nome dalla chiesa che si trova a poca distanza dall’edificio. Il faro originale fu costruito nel 1829 sotto il dominio britannico come un edificio circolare con colonne doriche. Come la maggior parte degli edifici storici di Argostoli fu purtroppo demolito dai terremoti del 1953 e ricostruito subito dopo. Il faro è stato recentemente restaurato per essere preservato dall’erosione provocata dalla salsedine.
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